L’analisi del suolo agrario è lo strumento fondamentale per impostare piani di concimazione corretti che consentono di ottenere il massimo risultato al costo minore e con il minore impatto ambientale. In alcuni terreni si riscontrano carenze di nutrienti che, se individuate per tempo, possono essere corrette prima che si manifestino inconvenienti alla coltivazione. Non è al contrario raro incontrare suoli estremamente dotati in uno o più elementi nutritivi nei quali è opportuno ridurre drasticamente la concimazione evitando futuri danni da eccessi e soprattutto risparmiando molto! Un’altra occasione per ricorrere alle analisi del suolo s’incontra quando servono indicazioni per interpretare una condizione di sofferenza della coltivazione e per formularne la diagnosi. Non va infine dimenticata la necessità di analizzare i suoli per verificarne l’idoneità per la coltivazione di specie particolarmente esigenti come, ad esempio, quelle ornamentali. L’analisi dove essere eseguita con un congruo anticipo rispetto alla messa in coltura (1-2 mesi), si avrà così modo di eseguire gli interventi di fertilizzazione che l’analisi indica. Non è raro che durante la coltivazione possono essere necessarie delle periodiche verifiche la cui frequenza dipende dal tipo di coltura e dall’andamento della coltivazione.
Quando fare l’analisi
Nel caso dei terreni agricoli è buona norma che tra una campionatura e l'altra decorrano almeno 3-4 mesi dall'ultima concimazione. In alcuni casi, con l'apporto di ammendanti che forniscono un significativo apporto di sostanze nutritive, è possibile attendere un periodo di tempo più ampio all'incirca pari a 6 mesi.
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